Queste saranno le uniche parole che scriverò per raccontare il progetto White Monday. Un paio di anni fa mi era venuta l’idea di realizzare una serie di ritratti in studio utilizzando uno sfondo bianco e due luci flat a 45 gradi: white per il colore di fondo, monday perché avrei voluto pubblicare ogni scatto di lunedì. Poi il progetto si è interrotto molto prima di quanto avessi previsto, per diversi motivi (essenzialmente mancanza di tempo e un po’ di scarsa convinzione). L’ispirazione era quella di creare qualcosa di simile alle celebri foto in studio di Terry Richardson, e più precisamente a quella sua serie che definisco uno spin-off: una raccolta di ritratti realizzati quasi casualmente, con espressioni buffe, provocanti o divertenti, a personaggi celebri e famosi.
Sospesa in un pensiero lontano, come se il mondo attorno fosse sfocato e distante. La luce accarezza il suo profilo con dolcezza, raccontando una femminilità intima, fragile e profondamente autentica. Nulla è forzato, tutto è naturale: un momento semplice, eppure carico di emozione. Un battito d’ali, un soffio di vento, un frammento di silenzio che sembra infinito. Un’emozione che resta, lieve e potente, da osservare con rispetto e meraviglia.